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Le differenze tra Life Coaching e Business Coaching

Aggiornamento: 22 ago


Due manager che si stringono la mano
Life e Business Coaching: quali differenze?

Quali sono le differenze tra Life Coaching e Business Coaching?

Che cosa cambia?


Naturalmente questo confronto riguarda il coaching individuale. Il coaching in azienda, infatti, include anche le "specialità" del Team Coaching e del Group Coaching, che non esistono nel modo Life (mentre esistono nel mondo sportivo). Ma di questa differenza non parlerò, per non creare (troppa) confusione...


Quanto affermo in questo articolo è frutto della sintesi tra esplorazione della letteratura sul tema e esperienza personale.


In particolare, per quanto riguarda la letteratura faccio riferimento a due testi:


- per il Life Coaching, all’articolo “What is life coaching? An integrative review of the evidence-based literature”, pubblicato nell’International Journal of Evidence Based Coaching and Mentoring (Vol. 14, No. 1, Febbraio 2016, pagina 34);


- per il Business Coaching faccio riferimento alla norma UNI 11601.


Vediamo le similitudini e le principali differenze tra Life e Business.



Le similitudini


Life e Business Coaching condividono la stessa tecnica di conduzione del colloquio di coaching, le stesse fasi del processo e gli stessi modelli, se non per qualche lieve sfumatura e differenza.

Ad esempio, un audio registrato di una sessione di Life Coaching è del tutto simile ad uno di Business Coaching. Un ascoltatore non percepirebbe differenze sostanziali. Lo scopo dell’intervento, infatti, è il medesimo: accompagnare la persona a incrementare le proprie competenze e le proprie performance per raggiungere un risultato desiderato.


Gli elementi chiave, dunque, sono i medesimi: competenze, performance e risultato desiderato.


Il numero di sessioni è il medesimo (da minimo 4 a massimo 12), la durata delle sessioni è la medesima, la frequenza delle sessioni è la medesima.


Da qui in poi nascono le differenze. Ma non per la gestione della sessione, come dicevo, ma per la competenza nel gestire le complessità che si incontrano quando il coaching entra in un sistema complesso com’è quello dell’azienda. Per fare Business Coaching, cioè, occorre sapere qualcosa di più (un bel po’ di più) sui processi aziendali.


Quello che è certo, a mio avviso, è che non si può considerare il business coaching semplicemente la trasposizione del Life Coaching in azienda. Vediamo perché.



Le differenze


Nel business coaching i portatori di interesse sono molteplici

Direi che questa è la più grande differenza.


Nel Life Coaching committente (chi paga il percorso) e cliente (chi beneficia del percorso) sono la stessa persona.


Nel Business Coaching, invece, committente e cliente sono diversi. Per tale motivo occorre anche relazionarsi e gestire un numero variabile di relazioni e di interessi. Come minimo le relazioni da gestire sono tre: HR, capo della risorsa, risorsa destinataria del percorso.


Questo cambia le cose, e non di poco. Soprattutto ha una ricaduta importante sulla prossima differenza.


Nel Business Coaching i macro-obiettivi sono definiti assieme azienda

Mentre nel Life Coaching la persona che intraprende il percorso può spaziare a 360° nella definizione dei risultati desiderati, nel Business Coaching il tema su cui lavorare è perlopiù definito a grandi linee dall’azienda.


Che cosa vuol dire? Vuol dire che in base al ruolo ricoperto dalla persona che usufruisce del percorso di coaching scaturiscono alcune aree di miglioramento identificate, nella maggior parte dei casi, dal capo della risorsa o da strumenti utilizzati proprio per indagare le aree di miglioramento (test, questionari, assessment).


Da questi scaturiscono i temi su cui lavorare: leadership, gestione dei collaboratori, feedback, public speaking, ecc. Il collaboratore designato per il percorso di coaching può esprimere la propria opinione e acconsentire, integrare o negoziare per altri obiettivi.


Questo entrare dentro il processo da parte dell’azienda (che ricordo paga l’intervento) è proprio dovuto al fatto che l’azienda ha un interesse nell’incremento della performance del collaboratore. Di conseguenza ad usufruire dei risultati e dei benefici dell’intervento i soggetti sono almeno due: la persona che fa il percorso di coaching (che va sempre tenuta nella massima considerazione) e l’organizzazione.


Ciò detto, in nessuna maniera, l’azienda attraverso i suoi attori (HR, capo della risorsa o altri) può entrare dentro la sessione di coaching e carpire quello che succede o cosa viene detto. La privacy è in assoluto il valore più importante affinché il coaching in generale e soprattutto in azienda possa dare risultati.


Costi

In conseguenza delle cose dette precedentemente, il numero di ore di lavoro cresce nel caso del Business Coaching e di conseguenza i costi.


Occorre, infatti, programmare e realizzare almeno quattro riunioni con gli attori dell’organizzazione e redigere alcuni documenti: riunione di esplorazione con la committenza delle motivazioni dell’intervento (analisi della domanda), progetto di intervento, eventuale chemistry session, tre incontri tripartiti capo, risorsa e coach (iniziale, intermedio e finale), eventuale calcolo del ROI se l’azienda l’ha richiesto.


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