Quando si parla di coaching bisogna specificare di quale approccio si sta parlando. Infatti, gli approcci e gli stili che possono essere ricondotti alla parola coaching sono vari. In questo articolo parlo del mio approccio, così come l'ho imparato frequentando la comunità professionale dell'International Coaching Federation (ICF).
Il percorso di coaching ha una durata minima di 4 incontri e massima di 12. Il numero di incontri viene concordato prima di iniziare il percorso, dopo un colloquio esplorativo con il cliente per identificare quali risultati desidera e quali competenze ha bisogno di consolidare o sviluppare. Il coach stima il numero di incontri necessario a fare un percorso efficace ed efficiente in relazione ai risultati desiderati dal cliente. Mediamente il numero degli incontri è 6-8.
La durata di ogni singola sessione è di 1 ora e 30 minuti.
La frequenza tra una sessione e l'altra è di 15-20 giorni.
Per ogni sessione, con un congruo anticipo, coach e cliente si accordano su orario e modalità di svolgimento. Laddove fosse necessario, la sessione può essere cancellata e spostata con un preavviso minimo di 24 ore.
Il cliente può recedere in qualsiasi punto del percorso, così come indicato chiaramente nel Codice Etico ICF, sezione prima, articolo 9: “Rispetto il diritto di tutte le parti di interrompere la relazione di coaching in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo durante il processo di coaching, secondo quanto previsto dall’accordo.” Nell’accordo di solito sono specificate due clausole: l’obbligo per il cliente (azienda o privato) di corrispondere al coach il compenso per le sessioni realmente svolte, e l’auspicio che coach e cliente possano chiarire i motivi dell’interruzione.
Il coach, invece, può recedere dal contratto solo per giusta causa o per motivi inerenti le condizioni professionali specificate nel Codice Etico e avrà in ogni caso cura che il recesso sia esercitato in modo da evitare pregiudizi al cliente e al committente.