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Immagine del redattoreFabrizio Quintili

Emozioni in evoluzione: cosa 'Inside Out 2' può insegnarci sul coaching e la crescita personale

DVD del film "Inside Out 2"
Le emozioni spiegate dal film "Inside Out 2"



Hai mai pensato alle tue emozioni come a una squadra di piccoli personaggi che lavorano instancabilmente dentro la tua testa?


Se hai visto Inside Out, sicuramente sì.


Con il secondo capitolo, Inside Out 2, ci ritroviamo nel turbolento mondo dell'adolescenza di Riley, un periodo di cambiamenti profondi che offre spunti di riflessione sorprendenti per chi lavora nel campo del coaching e della crescita personale.






Il coaching nelle fasi di cambiamento

L'adolescenza è un terreno inesplorato e sfidante, non solo per i giovani che la vivono, ma anche per chi si trova ad affrontare cambiamenti di vita o professionali. Riley passa attraverso un periodo di transizione in cui le vecchie certezze non sembrano più funzionare, proprio come accade a molti clienti nel coaching quando affrontano un cambiamento di carriera, nuovi ruoli lavorativi, o sfide personali.


Nel film vediamo la console di controllo del cervello di Riley trasformarsi: i vecchi tasti non rispondono più come prima, segno di come anche il nostro cervello debba adattarsi ai nuovi contesti.


Nel coaching, uno degli obiettivi principali è proprio quello di aiutare le persone a riconoscere quando le loro "vecchie console" non sono più efficaci, come ad esempio abitudini rigide o strategie mentali obsolete, e supportarle nella costruzione di nuovi strumenti per affrontare la realtà. Questa è una metafora potente per comprendere come le strategie del passato possano non essere più adeguate e quanto sia fondamentale l'adattabilità per crescere.


L'importanza di tutte le emozioni: rivalutazione cognitiva e integrazione

Un'altra lezione fondamentale di Inside Out 2 è l'importanza di tutte le emozioni. Spesso, emozioni come la paura, l'ansia, o l'insicurezza vengono percepite come negative e inutili, ma il film ci mostra che ogni emozione ha il suo valore. Ansia, per esempio, che appare inizialmente come antagonista, si rivela essere un elemento cruciale per il benessere di Riley.


Come coach, incontro spesso clienti che desiderano eliminare queste emozioni "scomode".


Tuttavia, il nostro lavoro è aiutare a capire che tutte le emozioni, anche quelle più difficili, hanno un ruolo significativo nel nostro equilibrio. Il concetto di "rivalutazione cognitiva" — ossia la capacità di reinterpretare una situazione in modo da integrarla positivamente — viene rappresentato perfettamente nel film quando Ansia e Gioia iniziano a lavorare insieme.


Nel coaching, incoraggiamo i clienti a vedere le emozioni non come ostacoli, ma come alleate, riformulando le esperienze e trovando nuove prospettive che possano favorire il loro benessere.


Lezioni per il coaching: adattabilità e integrazione

Ciò che Inside Out 2 ci insegna è che la crescita richiede tempo e che ogni emozione può essere trasformata in una risorsa.


Ecco alcune lezioni chiave che possiamo trarre per il coaching:

  • abbracciare il cambiamento: così come Riley deve aggiornare il suo "sistema operativo" mentale, anche noi, e i nostri clienti, dobbiamo essere pronti a farlo. La capacità di adattarsi alle nuove situazioni è essenziale per evolvere;

  • tutte le emozioni sono funzionali: non esistono emozioni "cattive". Ansia, paura, tristezza: tutte sono componenti fondamentali del nostro essere e possono insegnarci qualcosa di importante su ciò che conta per noi;

  • collaborazione interna: proprio come le emozioni di Riley imparano a collaborare, anche noi possiamo integrare le diverse parti di noi stessi — quelle più gioiose e quelle più preoccupate — per vivere in modo più completo;

  • la crescita richiede pazienza: proprio come il viaggio di Riley, la crescita personale non avviene dall'oggi al domani. Serve tempo, dedizione, e una buona dose di pazienza.

Un invito alla riflessione

Inside Out 2 non è solo un film per bambini, è un invito a comprendere la complessità delle nostre emozioni e a valorizzare il nostro viaggio personale.


Come coach, possiamo prendere spunto da questa storia per riflettere su come supportare al meglio i nostri clienti: aiutandoli a vedere le loro emozioni non come un ostacolo, ma come un prezioso strumento di crescita. Ogni emozione è parte della squadra che ci permette di affrontare la vita, ed è solo attraverso la loro integrazione che possiamo davvero evolverci.


E tu, quali emozioni senti di dover rivalutare? Come potrebbe il coaching aiutarti a collaborare meglio con quelle parti di te che spesso tendi a mettere da parte?


Siamo tutti, come Riley, in un continuo processo di evoluzione



e abbracciare ogni parte di noi è il primo passo per una crescita autentica.

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