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Self-talk: l'allenatore invisibile che trasforma le performance


Un atleta è ai blocchi di partenza e pensa "Sono pronto per questo momento".
Self-talk: una risorsa importante per la performance


Hai mai sentito quella vocina nella tua testa che ti sussurra "non ce la farò mai..." proprio quando stai per affrontare una sfida importante? O al contrario, ti sei mai sorpreso a ripeterti "posso farcela" mentre ti prepari per una presentazione cruciale?


Benvenuto nel mondo del self-talk, il dialogo interiore che influenza profondamente le nostre prestazioni, sia in ambito professionale che sportivo.





Ma cos'è esattamente il self-talk e perché è così importante nel coaching?

Il self-talk è quel flusso costante di pensieri che attraversa la nostra mente. Può essere positivo, negativo o neutro, ma ha sempre un impatto significativo sul nostro comportamento e sui nostri risultati. Come coach, ho visto innumerevoli volte come il self-talk possa fare la differenza tra efficacia e inefficacia.


Prendiamo l'esempio di Marco, un manager di medio livello in una multinazionale. Marco era brillante nel suo lavoro, ma quando si trattava di presentazioni di fronte al consiglio di amministrazione, il suo self-talk negativo prendeva il sopravvento. "Farò sicuramente degli errori", "Non sono all'altezza", erano i pensieri che lo assalivano. Il risultato? Presentazioni mediocri che non riflettevano le sue vere capacità.


Durante il nostro percorso di coaching, abbiamo lavorato per trasformare il suo self-talk. Abbiamo iniziato identificando i pensieri negativi e sostituendoli con affermazioni positive ma realistiche. "Sono preparato e conosco il mio materiale", "Ho gestito con successo situazioni simili in passato". Queste non erano semplici frasi motivazionali, ma verità su cui Marco poteva contare.


Il cambiamento non è stato immediato, ma con la pratica, Marco ha iniziato a notare una differenza. Le sue presentazioni sono diventate più fluide, il suo linguaggio del corpo più sicuro. Il consiglio di amministrazione ha notato il miglioramento e Marco ha ottenuto la promozione che meritava.


Ma il self-talk non è importante solo nel mondo aziendale. Nello sport, può fare la differenza tra una medaglia d'oro e una prestazione deludente. Consideriamo il caso di Giulia, una tennista professionista. Giulia aveva tutte le capacità tecniche per eccellere, ma il suo self-talk negativo la sabotava nei momenti cruciali. "Non vincerò mai contro questa avversaria", "Ho sempre problemi con il mio servizio in queste situazioni".


Nel nostro lavoro insieme, abbiamo sviluppato una strategia di self-talk positivo specifico per le situazioni di gioco. Per esempio, prima di un servizio importante, Giulia ha imparato a dirsi: "Respira. Concentrati. Questo è il tuo momento". Durante gli scambi difficili: "Ogni punto è una nuova opportunità".


Il risultato? Giulia non solo ha migliorato le sue prestazioni, ma ha anche imparato a gestire meglio la pressione delle competizioni. Il suo ranking è salito e, cosa più importante, ha ritrovato la gioia di giocare.


Ma attenzione: il self-talk positivo non è una bacchetta magica. Non si tratta di ripetersi frasi vuote come "sono il migliore" quando sappiamo che non è vero. Si tratta piuttosto di sviluppare un dialogo interno realistico e costruttivo.


Come possiamo allora allenare il nostro self-talk?

  1. Il primo passo è diventare consapevoli del nostro dialogo interno. Prenditi del tempo per ascoltare davvero cosa ti stai dicendo.

  2. Poi, metti in discussione i pensieri negativi: sono realmente basati sui fatti?

  3. Trasforma questi pensieri in affermazioni positive ma realistiche. Non "Sono il migliore", ma "Ho le capacità per affrontare questa sfida".

Come ogni abilità, il self-talk positivo richiede pratica e allenamento costante.

Non basta adottare una formula sui generis e ripeterla alcune volte. La modifica del linguaggio, invece, deve nascere da una riflessione profonda sui significati e sulla messa in discussione delle convinzioni più profonde.


Un altro esercizio utile è la visualizzazione: immagina te stesso che esegui con successo il compito che ti aspetta, accompagnando la visualizzazione con un self-talk positivo. Anche qui la ripetizione e l'allenamento è il solo modo per beneficiare di questo processo. Inizia con situazioni a basso stress e gradualmente applica questa tecnica in contesti più impegnativi.


Ricorda, il self-talk non riguarda solo le parole che usiamo, ma anche il tono. Un tono calmo e sicuro può fare la differenza tanto quanto le parole stesse.


In conclusione, il self-talk è uno strumento potente che abbiamo sempre con noi, pronto ad essere utilizzato per migliorare le nostre performance in ogni ambito della vita. Che si tratti di affrontare una sfida lavorativa, competere ad alto livello nello sport, o semplicemente affrontare le piccole difficoltà quotidiane, il modo in cui parliamo a noi stessi può fare la differenza tra il successo e il fallimento.


Allenare il nostro dialogo interno richiede tempo e dedizione, ma i risultati possono essere straordinari. Trasformando il nostro self-talk, possiamo sbloccare potenzialità che forse non sapevamo nemmeno di avere. Ricordate sempre che le parole hanno potere, soprattutto quelle che diciamo a noi stessi.


Il nostro più grande alleato o il nostro peggior nemico si nasconde nella nostra mente: sta a noi decidere quale voce ascoltare.

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